UncategorizedSvecchiamento e sostenibilità: la via maestra del trasporto merci su strada

Incentivi, obblighi e alternative: la roadmap del rilancio dei veicoli industriali in Italia

Il sistema logistico legato al trasporto merci su gomma e quindi alla filiera dei veicoli industriali in Italia deve necessariamente subire un cambio di passo che viaggia su più fronti, da quello del rinnovamento a quello della transizione ecologica e sostenibile che abbraccia tutti i settori.

Analizziamo innanzitutto il quadro attuale.

Il parco circolante dei veicoli industriali in Italia sfiora i 700.000 veicoli con ptt maggiore di 3,5 tonnellate ed è tra i più vecchi in Europa, con un’età media di 13,4 anni e il 56% dei mezzi rispondenti alle Direttive di emissione ante Euro IV, percentuale che scende al 45,5% per i veicoli pesanti (superiori o uguali a16 t), che presentano un’età media di 11,5 anni.

Con le immatricolazioni ridotte vertiginosamente negli ultimi 13 anni, oltre il 40% di veicoli in meno immatricolati, questo rimane uno dei settori principali dell’economia italiana, un settore che, con tutto il comparto logistico, ha trainato il Paese a denti stretti anche con l’avvento della pandemia.

Le associazioni di settore hanno dunque stilato nelle scorse settimane un programma di interventi per abilitare la filiera dei veicoli industriali alla transizione energetica e a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ed efficienza richiesti dall’Europa e necessari per un repentino passo in avanti.

Fra i punti salienti c’è sicuramente quello legato ad un’azione volta a scoraggiare l’utilizzo dei veicoli più inquinanti, questo attraverso una maggiorazione significativa dei costi di passaggio di proprietà oppure con un azzeramento dei rimborsi per pedaggi autostradali per i mezzi antecedenti la normativa Euro VI.

Per quanto riguarda il fronte delle alimentazioni di questi veicoli, l’idea è quella di continuare a investire sui bio-carburanti e su un parallelo sviluppo delle infrastrutture per le alimentazioni alternative, per procedere verso sistemi di propulsione a emissioni tendenti allo zero come ad esempio la motorizzazione elettrica o a biometano.

Un ultimo punto, e non meno importante, è quello legato alla richiesta di libera circolazione di veicoli con lunghezza di 18 metri, 1,5 metri in più dell’attuale limite consentito.

Il motivo?

La circolazione di questi veicoli, a massa invariata, consentirebbe un carico di pallet superiore e, di conseguenza, ridurrebbe significativamente il numero dei mezzi in circolazione, efficientando i flussi logistici e recando meno danni al sistema ambientale.

Sono diverse tuttavia le proposte che vedranno oggetto il comparto dei veicoli industriali e della logistica in un’ottica di miglioramento e sostenibilità, continua a seguire il blog Nervegna per restare sempre aggiornato sull’argomento.

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